casa_vihda - Associazione il Rondello. Ensemble di musica medievale.

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Casa Vihda:


CASA VIHDA si trova nel quartiere di Pernambuês, uno dei quartieri periferici e a più alto rischio di Salvador.

Si tratta di una Casa che ospita oggi 70 bambini in situazione di rischio sociale, di cui il 40% sono sieropositivi e i restanti convivono in famiglia con portatori del virus.

Con orario integrale, offre loro tre pasti al giorno, assistenza di doposcuola e accompagnamento medico e psicologico (offerto da volontari).

Il progetto vive esclusivamente grazie alle donazioni, alla solidarietà di collaboratori e al lavoro volontario.

Vengono svolte attività come l’educazione, il doposcuola, attività ludico-terapeutiche, ma anche specifiche per la condizione sieropositiva dei bambini quali l’assistenza alla salute e all’alimentazione.

Il progetto CASA VIHDA fa parte della IBCM, un’Istituzione senza fini lucrativi fondata venti anni fa a Salvador e fortemente voluta da Conceição Macèdo, un’ infermiera in pensione.

Si occupa della prevenzione dell’Aids e offre appoggio a bisognosi che vivono o convivono con il virus.

Oltre alla realizzazione di progetti rivolti a quanti versino in condizioni disagiate, si occupa della difesa dei diritti e dell’ inserimento sociale e lavorativo di persone con Aids, portando avanti una forte campagna popolare di sensibilizzazione, contro la discriminazione nei confronti dei portatori del virus.

Offre accompagnamento ospedaliero a donne incinte e con l’Aids affinché il neonato non riceva il virus al momento della nascita.

Quest’ultima importante attività preventiva ha permesso finora che molti bambini, figli di ammalati di Aids, siano riusciti a nascere sani.

Al lato di Conceição Macedo, Padre Alfredo Souza Dorea è il pilastro dell’IBCM: una vita dedita al servizio dei poveri e alla lotta per i diritti sociali.

Padre Alfredo ha un ruolo fondamentale perché si dedica intensamente all’assistenza di bambini con il virus dell’Aids e lo fa con il cuore.

Il “Calendario Abraçando a Vihda 2010” è stato presentato a Salvador il 1° dicembre 2009, in occasione della Giornata Mondiale di Lotta contro l’Aids, nella sede della Camera dei Consiglieri Comunali, nel Palazzo dei Promotori di Giustizia e nel Tribunale regionale di Lavoro.

Ogni anno si svolge anche uno spettacolo di solidarietà per il lancio del Calendario e per parlare dell’Aids con i tanti artisti che vi partecipano, ma è un incontro in cui si parla di speranza, non di Aids come morte.

Questo è uno dei punti focali e fa parte della metodologia utilizzata nel progetto: le persone con Aids hanno vita, tutti moriremo, ma si può vivere un buon tempo pur avendo l’Aids.

La mostra italiana comprende fotografie che sono apparse sul Calendario tra il 2008 e il 2010 e presenta in anteprima anche le fotografie che verranno utilizzate nel Calendario
nell’edizione 2011.

Diverse personalità come Caetano Veloso, Carlinhos Brown, il cantante italiano Ron e molti altri hanno prestato la loro immagine in modo assolutamente gratuito per sostenere la realizzazione dei Calendari che vengono posti in vendita.

Hanno abbracciato un bambino di CASA VIHDA per mostrare che un abbraccio non è solo un contatto fisico, ma è il desiderio di aprirsi.

Abbracciare significa riconoscere, identificarsi e condividere.

Ci avvicina ad altri esseri umani che, anche se con alcune difficoltà, continuano a vivere e vogliono vivere.

E’ il messaggio che Padre Alfredo Souza Dorea e Marcelo Mendonça regalano al pubblico italiano attraverso questa mostra fotografica perché la Solidarietà e l’ Amore possono liberare il mondo.

Antonella Rita Roscilli (*)

(*) Giornalista, brasilianista e biografa della scrittrice Zélia Gattai Amado

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